Sarzana, che Botta!

« D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda »

Italo Calvino


Piano Botta, la Regione mette 11 paletti, la Provincia fa spallucce e dà via libera!

di Carlo Ruocco

Prima bocciatura per la Variante di via Muccini-Piazza Terzi. Viene dall’Ufficio Ambiente della Regione Liguria, settore Valutazione Impatto Ambientale.

mario botta2L’architetto Mario Botta e l’ufficio del Piano dovranno ridisegnare una parte della Variante di via Muccini, seguendo undici prescrizioni contenute nel decreto del dirigente del settore Vincenzo D’Auria. Il decreto, pubblicato ieri, 21 luglio (data storica per Sarzana!) recepisce buona parte delle obiezioni in materia di tutela ambientale e incolumità pubblica contenute nelle Osservazioni presentate dal Comitato “Sarzana, che botta! e dalle associazioni Italia Nostra, Legambiente e dalla Consulta del Centro storico. Sì, proprio quelle osservazioni snobbate dall’ufficio tecnico e, soprattutto, ridicolizzate dalla maggioranza del Consiglio comunale, che le aveva liquidate in poche ore di burocratica votazione senza approfondirle.

distanza dai binari

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La palla torna ora al Comune. Per andare avanti deve accettare le prescrizioni e ridisegnare una parte del Piano particolareggiato. La nuova versione tornerà all’esame del settore VIA regionale, prima di approdare al definitivo esame del Comitato tecnico provinciale per la valutazione degli altri aspetti. Ma quella sarà una passeggiata …. “politicamente” ispirata.
Intanto dovranno ridisegnare la stazione dei bus e il palazzo a base pentagonale (o a mutanda) per assicurare una distanza di almeno trenta metri dai binari.

090522 attinà fotoEra stato l’ex procuratore Rodolfo Attinà nel gruppo giuridico del Comitato Sarzana, che botta! a rilevare che il Piano Botta ignorava il DPR 753 del 1980 sulla sicurezza del trasporto ferroviario. L’ufficio tecnico di fronte all’osservazione ha fatto spallucce. In consiglio comunale l’assessore all’urbanistica, avvocato Roberto Bottiglioni, affermava, in contrasto con i suoi colleghi di toga e di consiglio, Paolo Mione (PD) e Carlo Rampi (Destra), che quella non era una norma di sicurezza.

L’ufficio VIA ha anche cercato di mettere una pezza a un’altra osservazione dell’ex procuratore Attinà, anticipata addirittura dal magistrato al sindaco Caleo e ai suoi collaboratori prima del 30 marzo 2009, data della originaria adozione del Piano: l’assenza del parere preventivo dell’ufficio sismico della Provincia. Il decreto dirigenziale impone una serie di accertamenti di natura geotecnica, sismica e idrogeologica dell’area. Una posizione responsabile che tiene conto almeno della lezione del terremoto dell’Aquila, che i Signori del business, che siedono in consiglio comunale, si sono ostinati ad ignorare.

Il Comitato aveva anche bocciato la scarsa attenzione nel Piano Botta al risparmio energetico, all’utilizzo delle energie alternative, l’insipienza dal punto di vista energetico dei palazzi ad arco retto (osservazioni in particolare svolte dall’architetto Silvia Lanfranchi). La Consulta del Centro storico aveva evidenziato i problemi di inquinamento acustico e atmosferico che avrebbero patito gli abitanti o gli addetti al terziario ospitati negli appartamenti dei palazzi ad arco retto. L’ufficio ambiente detta prescrizioni anche in materia di inquinamento acustico. Ma per il futuro. Forse ignora che il Comune di Sarzana è ancora sprovvisto di piano di zonizzazione acustica, obbligatorio per legge dal 1998! Insomma è totalmente sordo al problema dell’inquinamento sonoro. E’ la parte debole del decreto dirigenziale.

Infine la carenza di verde pubblico fruibile, di scarsità di vegetazione, messe in evidenza dalle due “ragazze terribili” del gruppo tecnico del Comitato, Roberta Mosti e Sara Frassini, che avevano anche evidenziato la violazione delle norme di sicurezza nel disegno delle piste ciclabili. Osservazioni che il Comune ha snobbato e che l’ufficio VIA della Regione ha trasformato in prescrizioni.

Più volte il Comitato “Sarzana, che botta!” aveva chiesto all’Amministrazione Caleo di essere ascoltato, di fermarsi per ripensare con più attenzione le soluzioni adottate nella Variante.
Ha ascoltato solo AbitcoopLiguria e il gruppo di cooperative (il colosso Unieco su tutti) che ha dettato tempi, modi della Variante di “iniziativa pubblica”, come dimostra il bilancio 2007 da noi pubblicato.

Ieri, sabato 24 luglio, il sindaco Massimo Caleo e l’assessore Roberto Bottiglioni, hanno comunicato che il Comitato Tecnico Urbanistico della Provincia ha dato via libera alla Variante. E le prescrizioni della Regione? “Non sono così rilevanti. Si possono accogliere senza difficoltà”. Anche spostare i palazzi?
“Le Ferrovie possono dare una deroga”.
Il disastro di Viareggio (solo un anno fa) non suona più a monito. Il business è business ….

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Ecco il testo integrale del Decreto dirigenziale come pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria

DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE

18.06.2010 N. 1590

Procedura di verifica screening ex l.r. 38/98. Piano particolareggiato di iniziativa pubblica in variante contestuale al PRG di Sarzana area progetto n. 3 Via Muccini (SP). Proponente: Comune di Sarzana (SP). No VIA con prescrizioni.

IL DIRIGENTE

omissis

Anno XLI – N. 29 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 21.07.2010 – pag. 104

DECRETA

per quanto illustrato in premessa

1. che il Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica in variante contestuale al PRG di Sarzana ex art.

9 L. 24/87 dell’area progetto n. 3 Via Muccini, Comune di Sarzana (SP), non debba essere

assoggettato a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi dell’art.10 della l.r. 38/1998,

a condizione che vengano rispettate le seguenti prescrizioni:

a) dovrà essere posta particolare cura nella progettazione dell’isolamento acustico di facciata di

tutti gli edifici e in particolar modo delle unità abitative poste all’interno degli archi degli edifici

ad arco retto e di quelli prospicenti le viabilità più importanti e la ferrovia;

b) dovrà altresì essere redatto e realizzato un piano di monitoraggio acustico post-operam al fine

di verificare il nuovo clima acustico dell’area nonché l’efficacia dei sistemi di isolamento

acustico previsti per gli edifici, con particolare attenzione a quelli più sensibili;

c) dovrà essere rivista la collocazione dell’edificio a base pentagonale, interamente destinato a

residenza, e della limitrofa stazione degli autobus, compresi nel comparto U 2/3, in quanto posti

a distanza inferiore ai trenta metri dalla linea ferroviaria indicati dall’art. 49 del DPR 753/1980;

d) dovrà essere elaborato un piano di monitoraggio e controllo geotecnico delle strutture a

contorno delle aree di scavo nonché un piano di controllo idrogeologico di tutta l’area

interessata dal piano particolareggiato;

e) dovranno essere verificate le specifiche condizioni di pericolosità dell’area, attraverso gli studi

disponibili presso l’Autorità di Bacino e/o valutazioni di maggior dettaglio, anche al fine della

definizione degli adeguati misure ed accorgimenti tecnico-costruttivi di cui all’allegato n. 10

delle NTA. In particolare i volumi interrati destinati a box e cantine dovranno avere accessi e

prese d’aria ad una altezza superiore ai tiranti d’acqua indotti dalla eventuale piena due

centennale, con rispetto del franco, ed avere i piani d’imposta dei piani terra abitabili posti ad

una quota superiore ai tiranti d’acqua;

f) dovranno essere svolte preventive analisi di risposta sismica ai fini della definizione della

pericolosità sismica di sito, in termini di amplificazione, in rapporto, anche, alle opere di

progetto;

g) dovrà essere incrementata il più possibile l’installazione di pannelli fotovoltaici data la

consistente disponibilità di superfici idonee;

h) dovranno essere previste nuove opportune aree ombreggiate, nell’area di intervento in

corrispondenza delle nuove viabilità, al fine di migliorare il previsto riassetto vegetazionale,

anche a parziale schermatura delle opere più incidenti dalle visuali pubbliche, in generale

incrementando la quantità delle nuove alberature, anche prevedendo ulteriori viali o percorsi

alberati. Dovranno inoltre essere previste idonee aree di sosta e fruizione del verde pubblico;

i) dovrà essere valutata, in corrispondenza delle aree con destinazione a parcheggio, la possibilità

di prevedere siepi continue e specie arboree o arbustive sempreverdi in ragione di un esemplare

per ogni posto macchina. Inoltre nelle pavimentazioni di queste aree dovrà essere previsto un

incremento dell’utilizzo di materiali drenanti tipo “conglomerato naturale”;

j) dovrà essere consultato in fase esecutiva un esperto sia per quanto riguarda la scelta delle

essenze da mettere a dimora sia per quanto riguarda le tecniche e le modalità di piantumazione

e di mantenimento da adottare;

k) dovrà essere concretamente valutata la possibilità di potenziare i percorsi ciclabili per un

corretto raccordo con l’esistente e con il centro storico di Sarzana. Degli stessi dovrà essere

anche verificata attentamente la sicurezza;

2. che:

a) deve essere data comunicazione al Dipartimento Provinciale ARPAL di La Spezia della data di

avvio della realizzazione delle opere previste, ai fini dell’espletamento delle funzioni di controllo

e di verifica di cui all’art.14 della l.r. 38/98;

b) l’accettazione delle prescrizioni di cui sopra da parte del soggetto proponente dovrà essere

inoltrata al Settore V.I.A. successivamente alla pubblicazione del presente atto sul B.U.R.L;

c) la documentazione di cui al precedente punto 1. lettere c), d), f), g), h), i), k) dovrà essere

inviata al Settore V.I.A. successivamente all’accettazione di cui sopra. La documentazione sarà

verificata dall’Ufficio entro il termine di 30 giorni decorrente dal ricevimento degli atti,

trascorso il quale si intende resa la verifica in senso positivo;

d) il presente provvedimento acquisterà efficacia soltanto ad avvenuta positiva verifica da parte del

Settore V.I.A. dell’ottemperanza alle suddette prescrizioni, ovvero dalla scadenza del suddetto

termine di 30 giorni;

3. di disporre che il presente provvedimento sia pubblicato, per estratto, sul B.U.R.L..

Anno XLI – N. 29 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 21.07.2010 – pag. 105

Avverso il presente provvedimento può essere inoltrato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale

della Liguria entro 60 giorni o alternativamente ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione.

IL DIRIGENTE

Vincenzo D’Auria

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QUI LA PUBBLICAZIONE UFFICIALE SUL BURL (cliccare per ingrandire)

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Informazioni sull'articolo

Data
venerdì, 23 luglio 2010

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