Bello, brutto… o abbandonato?
Facciamo riferimento ad un articolo riportato in calce, ripreso dal La Nazione del 30 luglio.
Non serve essere architetti o storici dell’arte per capire che il bello e il brutto sono parametri di giudizio soggettivi, e che in architettura difficilmente vengono utilizzati per descrivere qualsiasi manufatto. L’architettura va oltre il bello e il brutto, soprattutto quando si parla di edifici che hanno fatto la storia di un luogo.
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E quando chi li ha disegnati era un professionista di riconosciute capacità..Nei tempi in cui operava l’architetto Galeazzi era rinomato per la tecnica che gli ha permesso di utilizzare sapientemente il cemento armato. Ne è dimostrazione proprio l’ex mercato ortofrutticolo e la sua ampia volta a botte, che per diversi anni ha ospitato lo scambio che avveniva giornalmente tra città e campagna..
Il capannone informe figlio della povertà di idee e mezzi della guerra, come lo definisce il consigliere dell’UDC, è per il professor Ruschi (autorità nel settore della valutazione e del restauro di opere architettoniche) una delle prime testimonianze razionaliste del periodo postbellico in Liguria e per il professor D’Alto (architetto, professore di Sociologia urbana all’Università di Pisa, membro del consiglio della Fondazione Giovanni Michelucci di Firenze) una risorsa con la sua dignità storica e testimoniale.
Lo scempio non è il manufatto in sè ma il degrado che da anni lo assale.
E ciò che ha causato lo stato in cui versa è semplicemente l’incapacità di evitarlo.
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.L’ex mercato non è un residuato bellico, ma un’opera fortemente voluta dalla prima amministrazione democratica della Sarzana post fascista guidata da Paolino Ranieri per rendere la città centro economico della vallata. E in nome della neonata democrazia fu oggetto di un concorso di idee e una votazione segreta.
E non vogliamo dimenticare che recenti amministrazioni (fine anni ’80) hanno investito quello che oggi sarebbe
oltre UN MILIARDO di lire (quasi 560.000 Euro)
nel recupero dell’immobile.
Per ironia della sorte la relazione tecnica della ristrutturazione fu affidata a quello stesso architetto Mugnaini che oggi redige la scheda che attribuisce
VALORE ZERO
all’edificio, decretandone la fine.
Infine, si lasci dire agli abitanti di Piazza Terzi se l’abbattimento dell’ex-mercato sarà per loro fonte di contentezza: come si spiega allora che essi sono tra i principali sottoscrittori del ricorso contro il Piano Botta?
Il Direttivo del Comitato Sarzana, che botta!
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