Sarzana, che Botta!

« Il diritto alla città non è soltanto un diritto all’accesso di quanto già esiste, ma il diritto di cambiarlo. Noi dobbiamo essere certi di poter vivere con le nostre creazioni. Ma il diritto di ri-fare sé stessi attraverso la creazione di tipi qualitativamente differenti di socialità urbana è uno dei più preziosi diritti umani »

Harvey(2003)


Spot elettorali: Silea, un archivio senza archivista

silea

Era il 10 febbraio 2010. Sì, 80 giorni orsono. 40 giorni prima delle elezioni amministrative. Ore 15 Sala consiliare del Comune di Sarzana. In pompa magna il sindaco e candidato sindaco Massimo Caleo annuncia Urbi et Orbi (alla città e al mondo) che Sarzana ha il nuovo archivio di deposito. In via Silea. Strada che è tutto un programma ospitando un deposito rifiuti dell’Acam e un depuratore fognario.

Titolo del depliant d’invito all’augusta cerimonia “Il futuro della memoria”.

A distanza di 80 giorni quel titolo si può chiosare così: “Ma la memoria (di Sarzana) ha un futuro?”.

Il motivo? Quando Caleo annunciava Urbi et Orbi l’evento, circondati dai due chierici della Cultura Stefano Milano e Renzo Bellettato, il nuovo archivio era già senza archivista. L’Amministrazione guidata da Massimo Caleo aveva infatti già deciso di non rinnovare l’incarico all’archivista Riccardo Barotti, studioso competente ed efficiente.

Chi si presenta a chiedere documenti depositati a Silea si sente sbuffare in faccia. “Vediamo. Quando abbiamo tempo”. Se poi i documenti sono urbanistici un po’ discussi la risposta è scontata: bisogna vedere se ci sono!
Chi chiede di vederli a Silea non ha accesso. Più che un archivio comunale sembra Fort Knox.
Di efficiente c’è solo la pretesa del pagamento della gabella di 100 euro!

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Data
domenica, 30 maggio 2010

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