Sarzana, che Botta!

« È anzitutto alla casa di abitazione che occorre rivolgere la massima cura. Se gli uomini vivessero veramente da uomini, le loro case sarebbero dei templi »

Mario Botta, citando Ruskin


Vecchio Mercato, la Soprintendenza: non è aperta una pratica per la demolizione

di Carlo Ruocco

«A tutt’oggi agli atti di questo ufficio non è presente alcuna richiesta formale di quanto esposto nella segnalazione». Questa la risposta della Soprintendenza per i Architettonici della Liguria alla segnalazione inoltrata il 2 febbraio scorso dal Comitato “Sarzana, che botta!” per richiamare l’attenzione sul Vecchio Mercato di piazza Terzi, immobile sotto tutela in forza di legge, perché costruito oltre 50 anni orsono e opera di un architetto deceduto, ma destinato dal Piano Botta alla demolizione per far posto a due palazzi di quattro piani, lunghi 60 metri ciascuno.

Il vecchio mercato di piazza Terzi "restaurato"

Il vecchio mercato di piazza Terzi "restaurato"

Nella lettera inviata al Comitato, il Soprintendente Giorgio Rossini conferma che in presenza dei requisiti che abbiamo esposto (costruzione realizzata oltre sessant’anni orsono su progetto di Cesare Galeazzi, un professionista spezzino che ha segnato la storia dell’architettura in provincia nel dopoguerra) l’edificio è da ritenersi sottoposto a tutela monumentale. Per procedere alla demolizione occorre il benestare della Soprintendenza dopo la Verifica dell’interesse culturale. Ma nessuna richiesta è pervenuta dal Comune.

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Dov’è il parere della Soprintendenza rilasciato col Piano Piarulli?

Quindi non esiste un precedente parere della Soprintendenza chiesto con il Piano Piarulli del 2000, come asserito dal sindaco Massimo Caleo in una dichiarazione rilasciata il 16 febbraio alla giornalista della Nazione Emanuela Rosi. «E’ vero – dichiarò Caleo – tutti i beni pubblici, che hanno superato i 50 anni, hanno bisogno del parere della Soprintendenza per la demolizione ……. per l’ex mercato era già stato chiesto con il Progetto Piarulli».

Poi il sindaco aggiunse: «Ora chiederemo il parere alla Sovrintendenza quando rilasceremo la concessione per la demolizione e la ricostruzione». Dichiarazione contraddittoria e incomprensibile: se era già stato chiesto, perché richiederlo?

Ma il sindaco nell’intervista arrivò ad anticipare il parere del Soprintendente, rubandogli il mestiere. «Perché la Sovrintendenza dovrebbe dire no? – affermò sicuro – Non credo proprio sia manufatto testimoniale e basta guardarlo. Se vogliamo farci del male rinunciando alle risorse per eliminare il degrado facciamo. Ma chi lo fa se ne assume le responsabilità».

Le dichiarazioni del sindaco ci spinsero a due iniziative.
Innanzitutto di richiedere al Comune copia del parere dato dalla Soprintendenza per la demolizione chiesto col il Piano Piarulli. Nonostante siano già trascorsi i trenta giorni previsti dalla legge per  rilasciare copia di atti pubblici, di tale parere non abbiamo visto traccia. Il sindaco Caleo cista provando gusto a sparar balle dopo quelle sulla piscina di Santa Caterina, sulle fidejussioni di via Turì oppure c’è qualche maligno in amministrazione che lo sta esponendo a sonore brutte figure?
In secondo luogo di interessare del caso anche il Ministero dei Beni Culturali con una lettera inviata il 3 marzo, preoccupati dalla sicurezza ostentata dal nostro primo cittadino : “Perché la Soprintendenza dovrebbe dire no?”.

casa scalamata1Sorvoliamo sull’affermazione “Non credo sia un manufatto testimoniale e basta guardarlo” del nostro sindaco. Non vorremmo che anche a Sarzana come a Roma chi è investito di un mandato popolare si senta una sorta di onnipotente “perito dei periti”. E poi Caleo ha dato un’occhiata alla casa colonica di via San Bartolomeo, dichiarata dal Comune “bene testimoniale” e per questo salvata, deviando il percorso della nuova pista ciclabile.

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Da Il Secolo XIX  dell’11/04/2010 (A.G.P.)

PROGETTO BOTTA

«Serve la verifica di interesse culturale». Il Comitato esulta

L’ABBATTIMENTO del vecchio mercato di piazza Terzi e la riqualificazione di via Muccini (”Progetto Botta”) potranno essere realizzati solo se arriverà il via libera da parte della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici della Liguria. E’ la pesante ipoteca che grava sul progetto alla luce di quanto affermano il geometra Enrico Vatteroni e il soprintendente Giorgio Rossigni in risposta al comitato“Sarzana che Botta”che lo scorso 3 febbraio aveva segnalato alla Soprintendenza il caso dello stabile di piazza Terzi, che per legge è sotto tutela monumentale, ma che per il Piano Botta è destinato a demolizione per far posto a due palazzoni di quattro piani lunghi sessanta metri l’uno. «Se il Vecchio mercato ortofrutticolo di piazza Terzi, risponde a i requisiti che possono ritenerlo sottoposto a tutela monumentale secondo la Legge (art. 12 comma 1 delDlgs42/2004)– dicono dalla Soprintendenza –, prima di qualsiasi tipo di intervento è necessaria la preventiva autorizzazione di questo ufficio, e comunque, da parte dell’ente proprietario, deve essere attivata la procedura di verifica dell’interesse culturale». Carlo Ruocco, presidente del Comitato ricorda: «Il sindaco Caleo aveva replicato che il vecchio mercato non merita tutele e che il caso era già stato portato all’attenzione della Soprintendenza fin dai tempi del Piano Piarulli. I requisiti di legge –spiega–sonol’essere opera realizzata da più di cinquant’anni e che l’autore sia deceduto: qui non solo sono trascorsi oltre sessanta anni, ma l’autore Cesare Galeazzi, oltre ad essere deceduto, é anche famoso per la storia architettonica del dopoguerra in provincia». Dopo la presa di posizione del sindaco, il Comitato aveva replicato consigliando al primo cittadino «più prudenza e meno arroganza». Dunque, un altro grande punto interrogativo è stato messo sul futuro dello sviluppo urbanistico cittadino e del vecchio mercato). Il Comitato è inattesa anche della risposta del Ministero dei Beni culturali, a cui è stata rivolta la stessa segnalazione lo scorso 27 marzo.

Da La Nazione del 16/02/2010 (E.R.)

«Il vecchio mercato? Macché bene da tutelare!»

IL SINDACO CALEO DIFENDE LA DEMOLIZIONE

TUTELATO o no il vecchio mercato ortofrutticolo deve andare giù. Lo ha deciso l’amministrazione comunale con il Piano Botta e non sembra più disposta a discutere. Anci «E’ vero — ammette il sindaco di Sarzana Massimo Caleo — tutti i beni pubblici che hanno superato i 50 anni hanno bisogno del parere della Sovrintendenza per la demolizione. Lo abbiamo chiesto anche per i ponti sul Calcandola, per l’ex mercato era già stato chiesto con il Progetto Piarulli. Ora chiederemo il parere alla Sovrintendenza quando rilasceremo la concessione per la demolizione e la ricostruzione». E se arrivasse un no? «Perché la Sovrintendenza dovrebbe dire no? — ribatte il sindaco — Non credo propio sia manufatto testimoniale e basta guardarlo. Se vogliamo farci del male rinunciando alle risorse per eliminare il degrado facciamo. Ma chi lo fa se ne assume le responsabilità». Insomma sarà anche tutelato, sarà stato disegnato da Cesare Galeazzi, uno degli architetti spezzini più famosi del dopoguerra, magari è anche un esempio di architettura razionalista del dopoguerra, la prima grande opera pubblica avviata dal sindaco Paolino Ranieri nel 1946, ma l’ex mercato nei programmi dell’amministrazione non c’è. Ci sono invece due palazzi di quattro piani, lunghi 60 metri a racchiudere la piazza coperta disegnata da Mario Botta.

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Data
domenica, 11 aprile 2010

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