Via Turì, minacciate sanzioni ai residenti
di Carlo Ruocco
Si sono presentati ieri mattina in via Turì. Due vigili urbani, un uomo e una donna. Gli stessi che in tempi diversi e separatamente avevano svolto gli accertamenti due anni fa, un anno fa, cinque mesi fa, per verificare se le case fossero abitate al fine di concedere la residenza agli occupanti. Residenza puntualmente concessa. Si sono presentati per assumere informazioni sugli occupanti e ammonirli: le case non sono in possesso dell’agibilità, prevista dalla legge. Quindi non possono essere abitate, pena sanzione amministrativa di 500 euro.
Secondo le testimonianze da noi raccolte tra i proprietari residenti delle cinque villette bifamiliari di via Turì, i due poliziotti comunali non hanno redatto alcun verbale. Ai residenti almeno non è stata consegnata alcuna copia. I due vigili si sarebbero limitati a prendere appunti su un foglio bianco.
Verranno sanzionati? “Valuteremo”, sarebbe stata la risposta. Cioè riferiranno all’ufficio tecnico, promotore dell’iniziativa. Cioè all’ingegner Franco Talevi che dell’ufficio urbanistico è il responsabile.
Una velata minaccia a chi ha osato alzare la voce contro le inadempienze nei lavori pubblici, sollevando il “polverone”? Un “avviso di garanzia” …. della serie “State buoni o le conseguenze saranno di legge”? Un monito a tutti i potenziali “ribelli”, come l’abitante di Santa Caterina, che ha lasciato il commento al nostro articolo sulle fidejussioni da 200 mila euro, lamentando analoga situazione di precarietà?
Qualcuno ha già sventolato un bel documento a propria difesa: le ricevute di pagamento della tassa sui rifiuti del 2008 e del 2009. E i certificati elettorali, regolarmente recapitati in zona anche alle elezioni europee dello scorso anno. Un Comune efficiente a fasi alterne.
E se l’Amministrazione comunale avesse messo a segno un clamoroso autogol? Vediamo perché.
Intanto appare delicata la posizione dei vigili che in via Turì andarono ad accertare che le case erano abitate per rilasciare i certificati di residenza. Avrebbero dovuto fin da allora segnalare che le abitazioni non erano agibili, che le opere di urbanizzazione primarie non erano completate. Omisero questo elementare atto? Per dolo o in buona fede? O su istanza di qualche superiore? E ora possono esimersi dal procedere ad elevare la sanzione? Ma se elevano la sanzione agli abitanti di via Turì, possono risparmiarla a tutti i sarzanesi che si trovano in situazioni analoghe?
Sui certificati di residenza sono indicati con esattezza i numeri civici. Chi procede ad assegnare i numeri civici alle case e a trasmetterli all’anagrafe? L’ufficio tecnico, per caso?
Si deve forse concludere che il nostro Comune è una struttura a compartimenti stagni dove ogni ripartizione agisce in modo autonomo all’insaputa delle altre?
A giudicare dall’efficienza nell’inviare ai nuovi residenti le cartelle esattoriali per la spazzatura e i certificati elettorali, non si direbbe. Almeno l’anagrafe informa gli uffici finanziari molto tempestivamente.
Ci risulta che alcuni degli attuali proprietari hanno comprato da privati che già risiedevano in via Turì oltre due anni orsono, con regolare certificato di residenza, quando, probabilmente, le villette dovevano ancora essere ultimate. Una domanda sorge spontanea: se io chiedo la residenza in una baracca non censita, me la concedono?
Domani sicuramente il sindaco Caleo risponderà a tutte le nostre domande e fugherà tutti i nostri dubbi. Speriamo che questa volta
scelga bene la fonte dove attingere le informazioni. Per evitare figuracce.