Ex Brun Caprini e Piano Botta: la retorica degli alloggi sociali
di Laura Lazzarini
Da una pubblicazione risalente al 2004 (qui visualizzabile: nel vecchio sito del Comune di Sarzana):
<<Incentivare l’edilizia residenziale pubblica. E’ questo uno degli obiettivi perseguiti dell’amministrazione comunale, che ha favorito un’ordinata trasformazione del territorio.
E se i costi per l’acquisto di immobili, a fronte di un forte sviluppo sono lievitati al punto da precludere l’accesso alla prima casa da parte di una fascia notevole di cittadini (giovani coppie e anziani) il comune ha puntato sull’edilizia residenziale pubblica da realizzarsi su aree “pregiate” del territorio proprio a tutela di una parte della popolazione.
(…) le 15 case previste in via XX Settembre nell’area ex-Brun Caprini verranno destinate all’affitto permanente. E i tempi? “Saranno brevi – spiega l’assessore all’urbanistica, Gino Ambrosini”>>.
QUESTO CI RACCONTAVANO NEL 2004.
Questa è la realtà del 2010 (da La Nazione del 19 marzo – Claudio Masseglia):
(…) Dopo anni di trattative, Comune e Arte hanno trovato l’accordo per aprire la piazzetta ricavata tra i palazzi e, fra pochi giorni, aprire anche il parcheggio pubblico da dieci posti. All’interno del complesso quindici alloggi (…) che rimarranno vuoti fino a quando Arte non pubblicherà il bando per la loro vendita all’asta (si parla di aprile), riservata nel caso degli alloggi a chi avrà diritto di accedere all’edilizia convenzionata, ad esempio giovani coppie residenti in provincia e non proprietarie di altre abitazioni. Di fatto quindi case in cooperativa dal prezzo però di poco inferiore a quelle a libero mercato: si parla infatti di 3200 euro al metro quadro (contro i 4000 della media sarzanese).
Per l’appartamento base da poco meno di 60 metri quadri si spenderebbe intorno ai 270mila euro che salgono a 320mila se si sceglie la casa da 91 metri quadri.
Prezzi poco ‘vicini’ a una politica di edilizia convenzionata (…).
– – – – – – – – – –
Sei anni. Tanto ci è voluto per cominciare a ventilare la possibilità di immettere sul mercato questi 15 costosissimi appartamenti, con una disponibilità che è ancora tutta sulla carta e che, dichiarata prima delle elezioni, sa tanto di propaganda pre-elettorale.
Una serie di domande sorgono spontanee:
– se la “fame” di case a Sarzana è così inarrestabile, perchè si sono attesi ben 6 anni per rendere disponibili questi 15 appartamenti, da tempo (almeno osservando il caseggiato dall’esterno) pronti?
– se il motivo per cui il 30 marzo dello scorso anno il Consiglio Comunale si è così affrettato a recepire il Progetto Botta per i 30 appartamenti a edilizia convenzionata, per la fame di alloggi “popolari”, perché intanto non sono stati consegnati i 15 alloggi di via XX Settembre? E perché chi come i consiglieri Rosignoli, Michelucci, Briganti tuonava contro l’insensibilità sociale del Comitato Sarzana, che botta! non ha chiesto conto di tanto spreco?
– e perché si è passati dall’affitto permanente alla vendita all’asta? Accadrà così anche per gli alloggi del Piano Botta?
Ora che la campagna elettorale è alle spalle, si attende qualche risposta. Seria.