Sarzana, che Botta!

« Tutte le scelte collettive dovranno venire presentate e discusse con una procedura razionale e con argomenti in se stessi reversibili, perchè la minoranza deve venire rispettata in quanto a sua volta maggioranza virtuale »

Marco Romano


Corona sull’ex Mercato: “La storia non si cancella”

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di Roberta Mosti Carlo Ruocco

Maurizio Corona è uno di quelli a cui la carica di presidente piace. Ne ricopre due: presidente del Consiglio Comunale di Sarzana e presidente dell’Hockey Sarzana. Ma anche lui è caduto sul conflitto di interesse. Roberta Mosti ha scovato nell’archivio del sito dell’Hockey Sarzana uno scritto firmato da Corona presidente sportivo. E’ del 19 marzo 2009. Già il titolo è tutto un programma: “La storia è di chi la scrive, non di chi la racconta”.
E Corona la storia, nell’articolo, la racconta. E’ la storia dell’ex Mercato ortofrutticolo di Sarzana, “crocevia di tutti gli agricoltori della Val di Magra ….. luogo in cui i contadini di tutta la vallata scendevano per vendere al miglior offerente il loro raccolto”. Situato per giunta in una piazza dedicata al sindaco Terzi dell’eroica Sarzana del 1921. E sottolinea: “Il più importante mercato ortofrutticolo della provincia”. Quindi la frase da annoverare tra le frasi celebri del Nostro Presidente: “Ho pensato che la storia non si cancella”.

Peccato che solo undici giorni dopo, il 30 marzo, Maurizio Corona, indossata la veste di presidente del Consiglio comunale, metteva ai voti e votava la variante di via Muccini, meglio nota come Piano Botta, che prevede la demolizione di quel pezzo tanto importante di storia sarzanese. Corona nell’articolo mostrava dolore per quel Vecchio Mercato, “di cui – scriveva – l’illustre architetto ticinese ha deciso la fine”.
“La storia è di chi la scrive”, e Corona col suo voto sul Piano Botta l’ha scritta. “La storia (l’ex Mercato) non si cancella”. E Corona col suo voto l’ha cancellata.
Bella ma sfortunata prova, scrivono i cronisti sportivi per giustificare le disfatte della squadra di casa.

Esercizio di ipocrisia politica, scrivono i giornalisti di pagine più impegnate. Il presidente dell’Hockey Sarzana il 19 marzo 2009 fingeva di ignorare che  la fine del mercato non era affatto decisa. Mario Botta, ancorché illustre architetto, non era e non è il Podestà di Sarzana. Non poteva decidere un bel nulla. Il suo progetto (e con esso la demolizione del Vecchio Mercato) per passare aveva bisogno del voto decisivo del Consiglio comunale e del suo presidente ….. Maurizio Corona. E’ probabile che quando il 19 marzo  scrive l’articolo per il sito, Corona avesse già firmato la convocazione al 30 marzo del Consiglio comunale per decretare la fine del Vecchio Mercato. Dottor Jeckyll e Mister Hyde.

Sabato scorso siamo entrati nel Vecchio Mercato col professor Giovanni Spalla, urbanista. La madre di una bambina del Pattinaggio ci ha chiesto meravigliata: “Lo demoliscono? E noi dove andiamo?”. Già, dove andrà l’Hockey Sarzana del presidente Corona? Lo potrebbero chiedere al Corona politico. Soprattutto ora che il Consiglio comunale ha votato anche la definitiva cancellazione dal Piano regolatore del Palazzetto dello sport per far posto all’ennesimo centro commerciale (ennesima Variante a un Piano Regolatore scaduto).
Cosa ci aspettiamo? Che l’Hockey  Sarzana, il presidente Corona in testa, si mobiliti con il Comitato “Sarzana, che botta!” contro la demolizione di un pezzo di storia, perché “la storia non si cancella” (qui). Anzi, oggi il presidente (del Consiglio comunale) Corona sa che la Storia dei luoghi simbolici è tutelata da una legge dello Stato del 2004 (qui), che lui e i suoi colleghi hanno bellamente ignorato. Coraggio, dia un senso alle sue imponenti parole scritte il 19 marzo 2009. Riscatti sul campo la “bella, ma sfortunata prova”.

(qui  l’intervento di Maruzio Corona sul sito dell’Hockey Sarzana)

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Data
sabato, 13 febbraio 2010

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