Legambiente: il “progetto Marinella” fa dimenticare il cuneo salino
Leggiamo sulla stampa la notizia di un appello congiunto tra Provincia, Comuni di Ameglia e Sarzana e forze economiche e sociali rivolto alla Regione Liguria affinché la Variante Normativa al Piano del Parco di Montemarcello-Magra (già approvato dalla giunta regionale nella seduta del 24 Novembre 2009 e che dovrà essere definitivamente approvato dal Consiglio Regionale) venga licenziata prima della fine, ormai imminente, di questa legislatura regionale.
Innanzi tutto vogliamo criticare un aspetto fondamentale della questione, che sembra formale ma non lo è: i Sindaci di Ameglia e Sarzana parlano di “unitarietà dimostrata da tutti, forze economiche e sociali” dimenticandosi che esistono forze politiche e soggetti della cosiddetta società civile che esprimono posizioni di fortissima critica e contrarietà per come sono state condotte le cose sinora, ad iniziare dalla stessa variante al Piano del Parco. Di conseguenza è veramente criticabile che gli enti locali (ai quali nessuno nega il diritto di avere opinioni per quello che riguarda le tematiche del territorio) si esprimano con una sola voce assieme alle forze economiche e sociali, dimenticando che il loro ruolo è anche quello di non appiattirsi verso quelli che sono interessi di parte, seppur legittimi.
Seconda questione: la decisione con la quale la Giunta Regionale, nella seduta del 24 Novembre 2009 ha approvato la variante normativa al Piano del Parco è molto opinabile: essa usa infatti (come novello cavallo di Troia) lo studio sull’intrusione salina commissionato nell’ambito di un Programma di Azione Locale in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente che riguarda i Fiumi Centa (SV) e Magra. Ebbene, in quei documenti non si minimizza affatto il problema del cuneo salino, anzi dice testualmente “E’ necessario in primo luogo favorire il recupero dell’assetto morfologico e sedimentologico del tratto terminale dell’alveo del Fiume Magra, oggi fortemente alterato, limitando le azioni antropiche di disturbo, quali in particolare le escavazioni, ma anche difese spondali continue, ai casi strettamente necessari.”
Queste parole, non crediamo smentibili da nessuno (perché fanno parte dello studio citato dalla delibera di Giunta) dovrebbero far pensare ad ulteriori e più complesse analisi sullo stato della falda più che a un uso strumentale dello studio stesso, che – lo diciamo con molta fermezza- NON SI E’ OCCUPATO NELLO SPECIFICO DELLE CONSEGUENZE DELLA PENETRAZIONE DEL CUNEO SALINO NELLA FALDA IDRICA NEL CASO IN CUI SI REALIZZASSE LA DARSENA OLTRE LA STRADA PROVINCIALE 432. Questo per noi è sufficiente per ribadire che, in caso di approvazione della variante da parte del Consiglio Regionale, ricorreremo al Tar contro una decisione sbagliata e fortemente immotivata.
In ogni caso vi sono Leggi in dirittura d’arrivo al Consiglio, ben più urgenti di approvazione della Variante Normativa, come la Legge sulla VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che sarebbe uno scandalo non fosse approvata per dare una corsia preferenziale Ad un opinabile strumento amministrativo come la suddetta Variante.
Stefano Sarti Presidente Regionale Legambiente
Alessandro Poletti Responsabile Parchi e Aree Protette Legambiente Liguria
La causa delle alluvioni è il dissesto totale del fiume e l’assoluta mancanza di manutenzione.
Potrebbero quindi questi signori ricordare quando dichiaravano che il fiume si doveva poter attraversare a piedi.!!!!
Adesso dopo le alluvioni sono i primi a dichiarare che non si sono mai opposti al dragaggio——-una bella faccia tosta!
Il CUNEO SALINO sale a causa della realizzazione di un progetto SERIO come quello di Marinella che nella darsena prevede meno di 4 metri di fondo,quando nel fiume oggi esistono fondali fino a oltre 10 metri !!!!??
Vadano a controllare i pozzi abusivi sulle spiagge che vengono regolarmente allagati dall’acqua salata delle mareggiate!!
Almeno evitino di definirsi “forze” politiche… e mettano i piedi per terra.
Grazie
Oltre a criticare la critica di approvazione di tale piano ritengo molto piu’ utile poter ragionare insieme su opzioni che possano migliorare la situazoine economico-ambientale della nostra Marinella. Comprendo i rischi di uno sviluppo urbano non controllato, ma opporsi ad uno sviluppo commerciale di questa zona litoranea e’ semplicemente retrogado. Se non volete darla in mano ai privati, si deve fare qualcosa…e’ il 2010, e Marinella – foci, livelli salini ed altro – e’ una delle zone turistiche piu’ depresse della regione. Fateci un giro, magari in bici e guardatevi intorno.
Già diversi anni orsono mi sono occupato del cuneo salino del Magra e della difesa del campo-pozzi di Sarzana. Penso che una difesa dal cuneo salino sia praticabile anche con interventi strutturali non molto costosi.
Per il resto, voglio fare un invito: Perchè non si comincia a fare una seria politica di chiusura dei pozzi abusivi sulla base di un censimenso serio e di un intervento altrettanto pronto e slegato da vincoli politici di campanile?
Perchè non si affida uno studio sulla riduzione del cuneo ad un gruppo di scienziati indipendenti (p.e. un Università di livello)?