Sarzana, che Botta!

« Quando il cittadino è passivo è la democrazia che s’ammala »

Alexis de Tocqueville


Demolizione dell’ex mercato: come cancellare la storia eroica del dopoguerra

di Barbara Sisti – storica dell’arte

Abbandonato all’incuria per lunghi anni, l’ex mercato ortofrutticolo di piazza Terzi appare oggi un edificio fatiscente. Eppure è uno dei rari esempi di architettura razionalista nella nostra provincia, opera di un architetto, Cesare Galeazzi, tra i più eminenti professionisti spezzini del Novecento.
Ma la furia devastatrice, che in nome di un malinteso “sviluppo” si sta abbattendo sul nostro territorio, non conosce la storia, la cultura, l’ingegno che sta dietro a quell’opera, per lunghi anni simbolo del rapporto concreto tra la città e la campagna.
Con una lettera alla Soprintendenza Beni architettonici e paesaggistici della Liguria il Comitato “Sarzana, che botta!” solleva il caso e lancia un grido di allarme contro la demolizione. Lo fa dopo aver condotto una ricerca sulla costruzione del manufatto e sul suo autore, i cui risultati costituiscono l’ossatura della segnalazione alla Soprintendenza.

Questo il testo della lettera, dove vengono riassunti gli elementi salienti storici, architettonici, antropologici del manufatto.

“Con delibera di Giunta n. 136 dell’1 10 2009, avente per oggetto: <<Approvazione progetto integrato di riqualificazione urbanistica architettonica dell’area ex mercato – Bandi progetti integrati di riqualificazione urbana di cui alla Delibera di Giunta Regionale n. 682 del 21.05.2009 – F.A.S. 2007-2013>>, il Comune di Sarzana ha avviato la pratica per il cofinanziamento dell’intervento da parte della Regione Liguria.

Il progetto in questione fa riferimento alla delibera del Consiglio comunale di Sarzana n. 88 del 10 novembre 2009 – Variante di iniziativa pubblica al Piano Particolareggiato, relativa all’area progetto n. 3 di via Muccini e Varianti contestuali e connesse al Piano Regolatore Generale vigente.

Nella Variante è contenuta la previsione della completa demolizione dell’edificio che ospitava il mercato ortofrutticolo.

Paolino Ranieri, sindaco del dopoguerra (immagine presa dal sito del Museo della Resistenza)

Paolino Ranieri, sindaco del dopoguerra (immagine presa dal sito del Museo della Resistenza)

L’edificio in oggetto fu realizzato nell’immediato dopoguerra con delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 15 maggio 1946. Nella delibera venne assegnato l’incarico ai progettisti, architetto Cesare Galeazzi e ingegner Giovan Battista Spezia e approvata la spesa per la realizzazione del primo lotto, mentre la spesa per la realizzazione del secondo e ultimo lotto, venne approvata con delibera consiliare n. 8 del 2/2/1947. Il Consiglio comunale di Sarzana nel motivare la scelta del progetto Galeazzi-Spezia, avvenuta a conclusione di una selezione tra più soluzioni progettuali, evidenziò che era dettata da << un maggior valore dal lato architettonico>> dell’opera rispetto alle altre in concorso. (Archivio Storico del comune di Sarzana, Delibere Consiliari, anno 1946 n.11 Costruzione Nuovo Mercato. Allegato A).

Oggi l’immobile ha assunto un forte valore testimoniale, quale memoria della fase post-bellica di sviluppo della città, simbolo del rapporto concreto e costante tra la realtà agricola, fortemente caratterizzante i dintorni urbani, e quella cittadina, un tempo luogo di incontro e scambio, ora luogo di memoria e di potenziale recupero di un’identità.

Inoltre è doveroso sottolineare che l’architetto Cesare Galeazzi è annoverato tra i professionisti più illustri della provincia della Spezia. Allievo di Franco Oliva, fu un protagonista della ricostruzione post-bellica della provincia. Godeva di grande considerazione presso la Soprintendenza ai Monumenti della Liguria, che lo designò quale componente della commissione edilizia dal 1963 al 1977.

Galeazzi legò il suo nome a molti progetti di edifici civili e religiosi sempre nel segno “razionalista”. Tra le sue maggiori opere, oltre al mercato ortofrutticolo di Sarzana, oggetto della presente segnalazione, si ricordano alla Spezia l’Istituto Maria Ausiliatrice, la Chiesa di San Vincenzo, l’edificio delle Scuole del Sorriso Francescano, la residenza dei Padri Gesuiti, la Chiesa dei Salesiani, con l’originale campanile a vela, il grattacielo di Piazza Beverini.

L’architetto collaborò con Adalberto Libera al progetto generale di massima della Cattedrale di Cristo Re, di cui firmò il progetto esecutivo (Aldo Landi, Enciclopedia Storica della Città della Spezia, Accademia Lunigianese Capellini, 2008 Allegato B. Cfr. Marzia Ratti, Sergio Fregoso, Cesare Galeazzi. Tarsie, disegni, sculture e vetrate. 1927-1999, Ed. Giacché).

Appare evidente, alla luce di quanto sopra riferito ed esposto, che siamo in presenza di un manufatto di proprietà pubblica soggetto alla tutela prevista dall’art. 12 comma 1 del DLGS 42/2004 in quanto <<opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni>>.

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Data
sabato, 30 gennaio 2010

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