Sarzana, che Botta!

« l’urbanistica degli imprenditori. Essi pensano e realizzano, senza nasconderlo, per il mercato, in vista di un profitto. La novità, il fatto più recente, è che essi non vendono più alloggi o immobili, ma urbanistica. Con o senza ideologia, l’urbanistica diventa valore di scambio »

LeFebvre (1968)


 

Bottiglioni creò, Bottiglioni distrugge

bottiglioni2Sono passati sessantaquattro anni da quando il consiglio comunale deliberò la costruzione del mercato ortofrutticolo. Era sindaco di fresca nomina Paolino Ranieri. Il relatore della delibera fu un assessore con un nome anche oggi … familiare ai sarzanesi: Bottiglioni. L’ingegner Gastone Bottiglioni era assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici. In quanto tale era, come si direbbe oggi, il responsabile del procedimento.
Era ingegnere, uno del ramo. Portò a termine il concorso per il progetto in poche settimane. Era l’immediato dopoguerra. Dio solo sa se c’era fame di lavoro. Eppure tutte le procedure furono rispettate. E la votazione dei vari progetti in consiglio comunale avvenne a scrutinio segreto! Era l’alba della democrazia dopo venti anni di fascismo. E il mercato fu realizzato. Sessantaquattro anni dopo un altro assessore Bottiglioni mette la firma sul mercato: Roberto, avvocato, per decretarne la demolizione. Per sostituirlo con due biscioni di mattoni rossi alti quattro piani e lunghi sessanta metri. Senza un bando, senza un concorso, un architetto mutuato dai privati, incaricato “brevi manu”, un dibattito pletorico in consiglio comunale dove ormai, parafrasando un noto spot pubblicitario della Cirio, come la Giunta crea, il Consiglio conserva. Non è che con la pratica di demolizione dell’ex mercato si è demolita anche la democrazia?

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Data
sabato, 30 gennaio 2010

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