Park pubblici svenduti? E’ una consuetudine
“Nelle intenzioni e nei buoni propositi enunciati, il piano finanziario allegato al Piano Botta (obbligatorio per legge) doveva “rendere esplicite le modalità attuative dei singoli interventi legati alla realizzazione delle opere pubbliche”. Insomma doveva dire con quali soldi si faranno le faraoniche opere pubbliche. Di chiarezza invece ce n’è poca. Piuttosto tanti dubbi e tante domande. E un piccolo giallo. Quanto incasserà il Comune dalla rinuncia ai parcheggi pubblici costruiti sotto i palazzi? 190 euro? Abbiamo letto bene? Se questa è la cifra il Comitato ne prenota una decina per rivenderli e autofinanziare il ricorso al Tar. Perché così scarsa chiarezza? Forse perché, come ammettono con disarmante candore gli estensori del piano finanziario “non siamo in presenza di un vero e proprio piano finanziario”.”
Così iniziava il suo articolo il 28 ottobre scorso Stefania Bernardini, presentando le Osservazioni del Comitato Sarzana, che botta! al piano finanziario dell’intervento.
Ebbene in sede di esame delle Osservazioni il capo dell’ufficio tecnico, ingegner Franco Talevi, ha ammesso che il Comune incassa 190 euro al mq ogni volta che rinuncia ai parcheggi pubblici realizzati (o in fase di realizzazione) dalle imprese. Anche quelli sotterranei, dunque coperti.
Quindi avevamo letto bene. Se il Comune li mettesse in vendita otterrebbe almeno cinque volte tanto. A chi va questo plus valore?
Riportiamo in sintesi alcune nostre osservazioni al piano finanziario che ….. non è un piano finanziario
1) Se il Comune ha un debito di 43 milioni di Euro, come è evidenziato dal bilancio Provvisorio al 31/12/2008), come possono pensare i nostri amministratori di sostenere un impegno finanziario così gravoso?
2) Una qualunque impresa, che debba costruire anche un semplice palazzo, redige un piano finanziario nel quale stabilisce
- la parte sostenuta con mezzi propri,
- la parte per la quale richiede un finanziamento esterno
- le modalità con cui questa parte viene coperta da fonti esterne.
Ecco, nel piano finanziario di un progetto di grandi dimensioni come il Piano Botta non si trova nulla di tutto questo. Come è possibile che manchi un dettaglio così fondamentale?
3) la nostra amministrazione ha deciso di far cassa “subito” con la Variante al Piano Particolareggiato di Via Muccini. Seguendo le direttive dell’organo di controllo interno all’amministrazione, che si e’ più volte espresso sulla necessità di evitare oneri a scomputo per salvaguardare la liquidità del Comune, l’amministrazione ha prodotto un’idea “originale”.
Vediamola.
Fino ad oggi i nostri amministratori avevano dato ai costruttori la possibilità di non pagare gli oneri di urbanizzazione. A scomputo, questi costruttori realizzavano opere pubbliche: nel caso, ad esempio, nei palazzi Ex-Biava, Ex-Carabinieri (ed Ex-Vetraia, in costruzione) si è trattato di parcheggi pubblici sotterranei.
Questa volta no. Ci si è resi conto di un fatale errore: i citati parcheggi sono di fatto diventati proprietà dei residenti dei palazzi. Pertanto il pubblico è diventato, con il tacito consenso degli amministratori, pertinenziale.
Qual è stato il sistema adottato per risolvere il problema?
Monetizzare i parcheggi pubblici, rivendendoli al costruttore.
Però, se dobbiamo credere a quello che è scritto nel piano finanziario allegato alla documentazione relativa alla Variante (ma non abbiamo motivo di pensare il contrario, dato che quello è l’unico documento fornito), il prezzo pattuito è di 190-200 euro a mq.
Ma a Sarzana il prezzo di mercato di un parcheggio non è forse di 1.000 –1.500 euro a mq?
Come può un comune con un bilancio così compromesso permettersi di monetizzare i parcheggi ad un prezzo cosi basso?
Ecco in dettaglio le osservazioni del Comitato in materia finanziaria.
Osservazione su: il Progetto non è avvallato da relazione finanziaria
Osservazione su: indicazione di un prezzo di vendita dei parcheggi pubblici al privato costruttore troppo basso rispetto al valore di mercato
Osservazione su: timori di ulteriore indebitamento del Comune
Osservazione su: insufficienza della “relazione finanziaria” a riguardo delle modalità di alienazione del patrimonio pubblico