Sarzana, che Botta!

« D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda »

Italo Calvino


Piano di via Muccini manca un censimento delle case sfitte

case_sfittedi Sara Frassini (direttivo Comitato)

La variante al PRG definita Piano Botta costituisce strumento di pianificazione che realizza significativi e rilevanti effetti ambientali e quindi richiede un’applicazione della procedura di VAS (valutazione ambientale strategica). E anche se questa non fosse richiesta come adempimento burocratico, si colga comunque l’occasione per realizzare almeno un onesto e appassionato tentativo di far capire le ragioni di fondo di ogni scelta volta a modificare in piccola o grande misura il territorio.

Una grande occasione per porre rimedio ad un errore di valutazione di 15 anni fa e per procedere a uno studio del territorio e di tutte le caratteristiche socio-economiche che inevitabilmente conseguono al suo sviluppo.

Sarebbe opportuno che il Comune procedesse a redigere il PUC, che finalmente possa sostituire l’ormai scaduto e troppe volte “variato” PRG; e che tutto questo fosse finalizzato e improntato ad una visione sostenibile della città e del suo sviluppo.

Serve uno studio che non è mai stato fatto sul tessuto esistente:

  1. Studio del valore storico, architettonico e culturale degli edifici. Si pensi all’ex mercato ortofrutticolo (per non ricordare quel che era la Vetreria) che è stato definito privo di pregio storico-architettonico. Basterebbe saper ascoltare chi vive a Sarzana da sempre e che vorrebbe vedere adibire a quell’edificio nuove funzioni, con una degna ristrutturazione che restituisca alla memoria collettiva un’importante punto di riferimento.
  2. Studio dell’andamento demografico e occupazionale, aggiornando le previsioni superate (e mai verificate) del PRG del ’94. Dall’analisi dei dati ISTAT relativi ai 3 decenni antecedenti l’adozione del PRG si evince che le previsioni di piano furono basate, quasi esclusivamente, sul forte incremento demografico verificatosi tra il 1981 e il 1991. Gli stessi amministratori ammettono che si pensava ad un’espansione che non si è verificata perché alterata da molteplici fattori economici e sociali.
  3. Previsione, già a livello di pianificazione, di uno sviluppo sostenibile con impatti ambientali minimizzati da progettazioni biocompatibili e il più possibile autosufficienti dal punto di vista energetico.
  4. Censimento delle case vuote (approfondendo i dati ISTAT, insufficienti) spesso in evidente stato di degrado, mirando al recupero delle stesse. Le case occupate da residenti sono l’86% del totale. Nonostante negli ultimi anni si sia intervenuti riqualificando notevolmente il centro storico, il degrado permane su diverse strutture.

Sulla base di queste considerazioni sono stati elaborati una serie di indicatori utili al conseguimento di una nuova proposta sostenibile. Dall’analisi e il confronto dei due progetti in questione, dallo studio dell’andamento demografico e un’attenta osservazione delle esigenze della città e dei suoi cittadini si possono fissare delle linee guida che eviterebbero di  dissipare risorse economiche, territoriali e sociali.

Nella matrice che segue sono stati riportati sulle colonne i due progetti a confronto, “Progetto Piarulli” e “Progetto Botta”, affiancati da una “proposta sostenibile” che vuole solo dettare degli indirizzi generali per una nuova gestione del territorio, applicabile sia nell’area in analisi che nel restante territorio comunale, tramite la redazione di un nuovo strumento urbanistico (il PUC); sulle righe gli indicatori individuati.

Indicatori Piano PIARULLI Piano BOTTA Proposta SOSTENIBILE
Suolo urbano interessato da ampliamento (limitazione consumo di suolo) Sup SUA: 60.272mq Sc:+3803mq rispetto all’esistente Volumi: Da 100.400 mc A 160.450 mc It: 2,66 mc/mq SUA +2164 mq. Sc: -1654 mq (rispetto al Piano Piarulli) ma con l’ultima proposta risale da 15.340 mq a 16.007 mq. Volumi Da 160.459 mc A 171.429 mc It: 2,7 mc/mq Ridurre al minimo il consumo di suolo puntando ad un riuso degli edifici preesistenti. Abbassare gli indici di densità edilizia pensando al miglioramento della qualità della vita per gli abitanti di quell’area. Redazione di un nuovo strumento di pianificazione urbana.
Edifici oggetto di riqualificazione (verifica preventiva della disponibilità di aree urbane già edificate) Demolizione e ricostruzione ex-novo di tutti comparti interessati da riqualificazione urbana. La ricostruzione prevede 51.799 mq di superficie utile I 9 comparti non realizzati del vecchio piano sono riuniti in un’unica proprietà. Le demolizioni previste rimangono invariate ma la ricostruzione prevede prima 54.331 mq di superficie utile che poi diventano 53.766 mq con l’ultima proposta. Studiare il valore storico,architettonico e sociale degli edifici esistenti per possibile riuso. Dopo aver perso manufatti di indubbio pregio architettonico (vedi Vetreria) bisognerebbe ripensare una nuova funzione per il vecchio mercato ortofrutticolo
Insediamenti ed edilizia ecocompatibile Il PP non parla di edilizia ecocompatibile. Forse per una scarsa sensibilizzazione e per una scarsa conoscenza del problema anche a livello nazionale legata agli anni di adozione del piano La variante si limita essenzialmente alle prescrizioni della L.R.22/2007 senza approfondire con maggiore coscienza l’importanza di questo tema. Gli edifici progettati sono energivori e le prescrizioni minime della Regione non bastano ad ammortizzare i consumi Diminuire al massimo l’impatto ambientale tramite un’attenta progettazione di bioedilizia. Analisi preventiva dei consumi ai fini di ottimizzare l’autosufficienza degli edifici.
Quantità di parcheggi pubblici e locazione parcheggi scambiatori (mobilità sostenibile) La superficie destinata a parcheggi di uso pubblico conta 23.708 mq mescolati con altri 16.180 di uso pertinenziale. La commistione tra parcheggi pubblici e privati genera difficoltà di gestione degli stessi. La deframmentazione delle proprietà crea difficoltà per la realizzazione delle opere di urbanizzazione. I parcheggi di uso pubblico sono collocati in un’unica zona adiacente al centro storico (due livelli interrati sottostanti la stazione degli autobus). Il progetto prevede 20.831 mq di parcheggi pubblici, con un sottodimensionamento di 1983 mq rispetto alle prescrizioni delle NTA (art.10) Potenziamento dei parcheggi periferici esistenti e realizzazione di parcheggi scambiatori con conseguente miglioramento dei servizi pubblici. Evitare commistione tra parcheggi pubblici e privati, inutilizzati e inutilizzabili per la difficile gestione.
Aree adibite a verde pubblico e loro locazione (compensazione ecologica preventiva) Le aree verdi, come i parcheggi e le altre infrastrutture risentono della frammentazione del suolo dovuto alle diverse proprietà. Il verde risulta quindi poco fruibile per le scarse dimensioni. Molta importanza si è data alla progettazione di 12 piazze pavimentate. Le aree verdi,adombrate dalla perimetrazione creata da edifici alti 7 piani, risulta scarsamente fruibile e occupa poco più di 6000 mq. Inoltre sono poste su piastre a copertura dei sottostanti parcheggi pertinenziali con conseguente inquinamento atmosferico e acustico. Innalzamento dell’ indice minimo di verde pubblico previsto dal D.M. 1444/68 e progettazione degli spazi non solo a corredo degli interventi ma che risulti correttamente attrezzato. Gli spazi pubblici devono assicurare la massima fruibilità da parte di tutta la cittadinanza.
Spazi pubblici Si pensa a destinare gran parte delle superfici a servizi alternativi. -centro polivalente -laboratori -anfiteatro Le sup. pubbliche sono destinate ad ospitare uffici, negozi e addirittura residenze. Si restituiscono spazi alle attività praticate nel centro polivalente interno dell’ex mercato ortofrutticolo. La piazza coperta rimane l’unica, seppur discutibile, opera destinata alla libera fruizione da parte dei cittadini. Decentrare i centri commerciali. Studiare le esigenze reali tramite un confronto diretto coi cittadini. Potenziare le strutture esistenti: la piscina pubblica, l’oratorio, il teatro scuola elementare di via XXI luglio. E’ necessario stimolare i giovani con nuovi complessi ludo-ricreativi
Viabilità ciclo-pedonale La pista ciclabile parte dai complessi residenziali di via Muccini e si snoda in due direzioni collegando il nuovo quartiere con l’ingresso al centro storico più comodo, dalla parte di Piazza S. Giorgio e alla stazione La pista ciclabile viene inserita solo dopo osservazioni in commissione territorio. Non è una viabilità pensata, ma è ricavata, dove possibile, tra la via carrabile e quella pedonale. Non è fruibile da tutti gli abitanti del nuovo complesso e si collega senza criterio ad un altro tratto in costruzione. La viabilità ciclopedonale dev’essere l’elemento simbolo della nuova città e bisogna incentivarne l’uso creando collegamenti sensati e con un limitato rischio nella sua percorrenza.

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Data
sabato, 19 settembre 2009

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1 commenti per “Piano di via Muccini manca un censimento delle case sfitte”


  1. Rodolfo Conti says:

    La proposta sostenibile di Sara, a mio avviso dovrebbe essere una linea guida specifica, un vademecum, una raccolta di valori e di necessità da perseguire per raggiungere un livello oggettivo di vivibilità cittadina. Tutto deve partire da lì. Ogni programmazione futura deve avere origine da quelle semplici e elementari basi di sviluppo sociale e urbanistico.

    Grazie Sara.



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