Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


Legambiente ha presentato le proprie osservazioni

legablogoDiamo comunicazione della presentazione, in data 12/09/2009, delle nostre Osservazioni alla Variante del Piano Particolareggiato di Via Muccini, alias “Progetto Botta”. Si tratta di Osservazioni molto critiche, tese a dissuadere il Comune di Sarzana alla realizzazione del progetto così come presentato e poi modificato. Secondo noi i destini dell’area in questione sono tutti da ripensare.
In particolare abbiamo rilevato, nelle nostre Osservazioni, le seguenti problematiche:

– La variante proposta non è un intervento né piccolo ne trascurabile nel contesto urbano sarzanese. Anzi, le stesse indicazioni metodologiche che hanno portato alla necessità della variante, sia nella sua prima formulazione ma ancora nelle modifiche della seguente, enfatizzano il carattere di vera e propria indicazione urbana dell’area di Via Muccini come porta della città o addirittura di visibilità oltre la città nel caso in cui si fosse realizzata la torre. Questo assetto secondo noi non può essere considerato a se stante, ma deve essere integrato con la formulazione di una nuova idea di città.
– La variante della variante, a seguito delle proteste concernenti l’idea di torre, è stata ridisegnata solo per la parte pubblica, di fatto abbattendo la torre in orizzontale e non cambiando una sola virgola della filosofia e della tipologia dell’intervento. Ne è prova che, mentre la torre viene sdraiata, nulla cambia nella parte privata; gli scriventi invitano a considerare che il tipo di costruzioni proposte rappresentano un “luogo” fuori contesto, storico, urbanistico e sociale della realtà Sarzanese.
– La metodologia nella costruzione del PUO: da tempo la nostra associazione sostiene che, quando sono in gioco varianti urbanistiche di una certa rilevanza, come quella di cui si sta parlando, occorre attivare la procedura di VAS ( Valutazione Ambientale Strategica), ormai legge dello stato (D. Lgs 4 del 2008).

Passando alle Osservazioni puntuali, poi, si evince che non vanno bene le seguenti situazioni:

– Vi sono eccessivi volumi: uno degli aspetti più critici della proposta di Variante Urbanistica sono gli eccessivi volumi. Sebbene previsti dal Piano del 94, oggi dovevano essere realizzate precise analisi demografiche per capire se le previsioni di allora possono essere confermate.
– Via Muccini è assediata da volumi e tipologie non in linea con l’identità della Città, e sia Via Muccini che piazza Terzi rischiano di essere assediate e soffocate dall’eccesso di volumi edilizi non coerenti con le esigenze di vivibilità di chi attualmente vi risiede. Il Fatto che in Piazza Terzi la torre sia stata “sdraiata” mantenendo inalterati i volumi, fa si che la stessa occupi quasi integralmente gli spazi di Piazza Terzi e della stazione dei bus di Sarzana e seppur lasciando spazi di fruizione pubblica lo fa senza dare minimamente spazio ad aree verdi e, addirittura con la lunga tettoia che sovrasta anche le fermate dei bus accentua il carattere chiuso e claustrofobico dell’area.
– Vi è una sottovalutazione del problema relativo a traffico e parcheggi: Si avanzano forti dubbi che la nuova progettata strada di penetrazione in città dalle Varianti risolva i già gravi problemi di carico da traffico su via Muccini. Per imboccare la nuova arteria di Variante, chi proviene dalle direttrici di Arcola, Lerici e Autostrada dovrebbe transitare in quattro rotonde, due delle quali perennemente intasate; quanto ai parcheggi la questione dell’accesso non è stato affatto risolta e i percorsi interferiscono con l’entrata in Sarzana lungo via Muccini e con l’ingresso dei residenti nel nuovo quartiere.
– Riguardo alla stazione degli Autobus Desta notevole perplessità che la variante preveda, con la nuova formulazione della torre “sdraiata”, un ridimensionamento degli stalli per le fermate dei bus e l’acquisizione di ulteriori spazi per la funzione commerciale, così come la previsione di copertura della piazza e quindi anche delle fermate degli autobus. Ci domandiamo se sia stata fatta una previsione sugli effetti delle sostanze inquinanti che non sarebbero favorite nella dispersione per effetto della copertura, così come ci rende contrari l’idea di acquisire alla funzione commerciale gli spazi liberati dagli stalli non usati dai bus.
– Un intervento come quello previsto, sia nella parte pubblica che in quella privata dovrebbe realizzare il cosiddetto principio delle “emissioni zero di CO2”; questo non solo per il doveroso adeguarsi alle direttive europee che prevedono la riduzione di questa fonte inquinante per combattere l’effetto serra. E’ stata fatta questa valutazione nella progettazione dei volumi edilizi della variante in oggetto? Leggendo i documenti sembrerebbe proprio di no
– Dopo l’incidente di Viareggio la questione della sicurezza degli edifici lungo la linea ferroviaria è divenuta drammaticamente di urgente attualità. Sono state acquisite tutte le valutazioni e autorizzazioni in merito a quella parte di edifici previsti dalla variante che si collocano vicino alla ferrovia? Ad esempio l’edificio a forma trapezoidale è troppo ( e pericolosamente accanto al fascio di binari), andrebbe ricollocato o meglio ancora, abbattendo così davvero le volumetrie, soppresso.
– Sulla questione della VAS abbiamo già osservato appena sopra, vogliamo solo aggiungere che la procedura di VAS è per noi strettamente collegata con quella della partecipazione del pubblico alle scelte: partecipazione e non informazione come è sembrato essere, peraltro nemmeno gestita bene, la scelta dell’amministrazione. Partecipazione significa valutare con i cittadini i pro e i contro di una determinata scelta, fare scenari alternativi, dare massima pubblicità a tutti gli atti. Realizzare un vero e proprio “debat public” cosa che non è stata fatta e che è necessario realizzare all’interno della procedura di VAS.

Il Presidente di Legambiente Liguria Stefano Sarti
Il Presidente del Circolo “Valdimagra” di Legambiente Alessandro Poletti

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Data
martedì, 25 agosto 2009

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