La reazione del Comitato: singolare eccezione
Chi ha paura della VAS?
Il sindaco Caleo è soddisfatto perché per l’ufficio ambiente della Regione la variante di piano regolatore di via Muccini non deve essere sottoposta a Valutazione ambientale strategica (VAS). Il sindaco dovrebbe essere preoccupato per una Regione che, colpevolmente in ritardo nell’applicare una normativa europea, a settembre dirama una disposizione, in cui si afferma testualmente che gli strumenti urbanistici attuativi (i piani particolareggiati, ad esempio) non sono da sottoporre a Vas, se adottati in conformità al piano urbanistico generale vigente, e oggi si rimangia tutto. A Sarzana, infatti, si discute di una variante al Piano regolatore generale. Il sindaco (e il presidente della Regione Burlando) comprendono che la domanda inquietante che sorge spontanea è: perché questa eccezione?
Rimaniamo in attesa di conoscere le profonde motivazioni di un tale cambio di rotta.
Il sindaco Caleo ripete che la Vas è uno “strumento scientifico”, che non può essere agitato come spauracchio.
Spauracchio deriva da “paura”. Ma chi può avere paura dell’applicazione di un metodo “scientifico”? Solo chi ha paura che il piano, che sta proponendo, non superi l’esame di un metodo scientifico.
La Valutazione ambientale strategica obbligherebbe ad esempio il sindaco e l’amministrazione a motivare seriamente l’attualità di un piano regolatore del 1994, che prevede uno sversamento di 200 mila metri cubi di cemento in un momento in cui a Sarzana si registra il top di abitazioni invendute. Obbligherebbe a spiegare a fronte di una grave crisi del commercio a quale logica economica risponde la costruzione di oltre diecimila metri di superficie utile commerciale (un’altra Ipercoop, per intenderci). La Vas obbligherebbe inoltre a spiegare perché vengono abbandonate le tipologie liguri di costruzioni residenziali per sposare un modello emiliano.
Per ora abbiamo la sola motivazione contenuta nella delibera di giunta del 2007, che recita testualmente: “La necessità della Variante appare altresì necessaria alla luce della proposta di ridisegno, effettuata dalla proprietà con la realizzazione di un intervento di ristrutturazione urbanistica dell’esistente totalmente diverso da quello approvato e tutt’ora in vigore”.
Tradotto dal burocratese: Unieco vuole costruire come più gli aggrada, quindi la Variante “appare necessaria”. Viene da chiedersi se a tutti i sarzanesi, compresi i precedenti proprietari delle aree, è stata concessa una così ampia discrezionalità di intervento.
Il Comitato Sarzana, che Botta!