Sarzana, che Botta!

« Mi rivolto dunque siamo »

Albert Camus


L’incontro di ieri visto da Anna Chella – La Nazione

Tante idee in cantiere
per sensibilizzare la città

La “botta”, stavolta, vogliono darla loro. Assodato che le “misure colte, intellettuali adottate finora” sono servite a poco, il Comitato “Sarzana, che botta!”, che critica il progetto firmato dall’architetto svizzero per via Muccini e la periferia di Sarzana, ha deciso di passare a maniere “più forti”. Martedì sera, tutti i membri del gruppo sono stati chiamati a raccolta in Sala della Repubblica. Erano un centinaio: non moltissimi rispetto ai 1300 adepti reclutati in rete, ma nemmeno pochi. Ognuno ha portato idee per allargare la base del Comitato, abbattere il muro di disinformazione, “quello che ancora adesso, a poche settimane dall’arrivo del Progetto in consiglio comunale, fa dire a tanti sarzanesi che tanto una cosa così non la faranno mai”. Moltissime le proposte dei membri del comitato che si sono persino “auto- tassati” per raccogliere fondi: una capillare opera di volantinaggio porta a porta, con la Torre di Botta in tutte le cassette della posta, l’idea di affittare uno spazio pubblicitario all’ingresso di Sarzana, di dipingere in piazza Terzi il diametro della Torre, ma anche i più tradizionali “banchetti” di informazione in città. Il primo, forse, già sabato prossimo. Molti hanno suggerito di chiamare le Iene, Beppe Grillo, Striscia la notizia, “rimedi” estremi cui per il momento il portavoce Roberto Mazza e i suoi più stretti collaboratori avevano deciso di non ricorrere. E i toni si sono persino accesi sull’opportunità o meno di usare il ”sensazionale” per uscire dall’isolamento e richiamare l’attenzione. “Troviamo alleanze”, hanno ripetuto Carlo Ruocco, presidente dalla consulta Centro storico, e Gian Luigi Colombo. Con i commercianti del centro, “che dovrebbero preoccuparsi dello spostamento del flusso commerciale alla periferia”, ma soprattutto con i cittadini di piazza Terzi, via Muccini, via VIII marzo. Alessandro Poletti di Legambiente ha proposto una mobilitazione in Regione, il poeta Angelo Tonelli farebbe scendere in campo gli artisti, pittori e scultori per creare piccole Torri di Botta da fare passeggiare per la città. La Torre resta il simbolo più discusso, più citato e più criticato. Ma il comitato non dimentica le altre criticità del Progetto. “Davvero questo progetto può risollevare Sarzana? – si chiedono – Quali negozi apriranno sotto il grattacielo in un periodo in cui tutti chiudono? Quanti sono gli appartamenti previsti, le volumetrie reali? C’è davvero a Sarzana un tale incremento demografico?”. ”Abbiamo lavorato senza sosta anche dieci ore al giorno per questa battaglia – ha detto il portavoce Roberto Mazza, aprendo l’incontro – ora bisogna passare dalla fase dialettica e pacifica ad iniziative che persuadano i politici a fare una virata, allargare la base per scongiurare il rischio che il comitato si estingua come molti si augurano”. Nessuno dimentica che è stata proprio l’arma del dialogo a far registrare al Comitato quella che loro considerato una importantissima vittoria: Botta all’incontro al cinema Moderno ha detto di ”condividere al 90 per cento” le loro osservazioni. “Ma ora l’amministrazione ha fretta, pensano di risolvere i problemi del Comune con questo delirante progetto, e noi dobbiamo aiutarli a trovare una via d’uscita dignitosa da questa politica che butta avanti le cose e le nasconde”, ripete Mazza. Molta indignazione ha suscitato la mancata consegna al Comitato della documentazione sul Progetto, per ora riservata alle consulte di Centro storico, Trinità e Crociata. “Giovedì sera alla riunione pubblica della Consulta discuteremo di tutto, ma negare le carte è la dimostrazione che la “partecipazione” al progetto è un grande bluff”, ha commentato Carlo Ruocco. E ha aggiunto: “il Comune potrebbe espropriare ed utilizzare per “spalmare” le volumetrie l’area, ben più vasta di quella acquisita dall’attuale progetto, del retro-ferrovie. Ci hanno detto che non è possibile, ma a Sarzana si parla già del grande centro commerciale che dovrebbe sorgere laggiù, e la scusa di restare nei confini del piano Piarulli è una bugia perchè l’eccezione è già stata fatta per la dépendance del Laurina”. Critico sul Laurina Stefano Colombani, presidente della Consulta di Crociata. “E’ in assoluta distonia con tutto il resto”, ha detto. A fine riunione, in tanti hanno dato la propria disponibilità per questa vera e propria “battaglia dell’informazione”. Battaglia che avrà persino un momento… dolce. Fiammetta Gemmi ha promesso una grande torta a forma di Torre di Botta, i membri del Comitato se la mangeranno. Più chiaro di così…
Anna Chella
collaboratrice del quotidiano La Nazione

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Data
giovedì, 12 marzo 2009

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