Sarzana, che Botta!

« Quando il committente di una città impone case con un’architettura omogenea , l’esito ci appare sordo: le facciate non rispecchieranno più le diverse inclinazioni del gusto individuale(...) ratio medesima della loro bellezza »

Marco Romano


Boccadasse dice: fermiamo la speculazione

boccadasse1(…) è palese che la critica sia esclusivamente indirizzata al progetto e di conseguenza all’archistar Botta, la cui storia professionale e le sue creazioni, denunciano senza indugio la sua estraneità all’edilizia residenziale e all’ideazione urbanistica.
A difesa di quest’atteggiamento allora, pongo a confronto la realizzazione da parte di Riccardo Bofill dell’edificio sito nell’antica darsena di Savona, che pur reputandolo in ogni caso sovradimensionato, si pone nel contesto con elegante leggerezza ed è da considerarsi un ottimo caso d’architettura contemporanea. Questo è solo uno dei molteplici esempi, il primo che mi passa per la mente, che è per voi visibile a pochi km da Genova e se paragonato con l’intervento boccadassino o quello sarzanese concepito da Botta, offre un immediato spunto di riflessione e determinazione critica. La mia impressione è che l’apparente incomunicabilità fra le rispettive parti in causa e le critiche all’architettura partecipata, siano da ricercare nella sciatta gestione con cui s’inaugurano le “riqualificazioni”. (…) non è possibile sbrigativamente licenziare con le banalità pronunciate dal dott. Botta, ne trascurando serie e imprescindibili disquisizioni d’ordine estetico. L’opera dell’archistar Botta è deprecabile, tanto da suscitare la volontà d’infrangere il linguaggio critico, usando il termine vomitevole, provando un forte senso d’irritazione, il medesimo che si prova al cospetto della disonestà intellettuale. (…) desidero concludere il mio scritto enunciando che sul terreno dell’ex rimessa si costruisca con la dovuta consapevolezza e che il prodotto sia un ottimo esempio contemporaneo d’architettura residenziale, che porti rispetto al decoro, alle visuali, agli abitanti e all’armonia di contesto e del paesaggio, quindi che la cultura dell’artefice e dei committenti corrispondano ai principi qui enunciati e si pongano con sincera volontà a valorizzare l’area, senza compromettere la propria professionalità e buon nome, prestandosi ad un’ennesima speculazione (…)
Antonio Gesino – Uniti per Boccadasse

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Data
martedì, 10 marzo 2009

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